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Serie II file 23
L'episodio "La strategia della palla mortale" si apre a New York. Margot sta suonando il piano per Lupin, Jigen e Goemon, quando in casa irrompono dei killer pagati dal boss mafioso Largo, che intende far pagare a Lupin uno sgarbo. L'aggressione fallisce, ma Largo ha già in mente un altro piano. Droga un'intera squadra di baseball con una polverina, grazie alla quale è in grado di controllare la loro mente. Poi ordina ai giocatori di scagliare delle palle di ferro ogni volta che Lupin si tocca la guancia, poiché ha scoperto che il ladro soffre di mal di denti. Così, quando Lupin si reca al Metropolitan Museum per rubare un diamante, trova ad attenderlo gli atleti che lo bersagliano di micidiali sfere metalliche. Dopo essere sfuggito ai mortali lanci, Lupin scopre che dietro tutta l'operazione c'è lo zampino di Largo. Si reca quindi allo stadio per dare il via al contrattacco ...
Nell'episodio "Il piano della Signora Dokonjo", Lupin ha a che fare con un'originale vecchietta. I quotidiani gli attribuiscono erroneamente il furto di un prezioso anello, e il ladro decide di scoprire che cosa è realmente accaduto. Si imbatte quindi nella Signora Dokonjo, direttrice di un quotidiano sull'orlo del fallimento, che ha escogitato un trucco per salvare la propria attività: scrivere articoli su furti non ancora avvenuti in modo da battere sul tempo la concorrenza, poi mettere in atto lei stessa i colpi dando la responsabilità ad altri. Lupin, vittima dell'imbroglio, prima si inalbera, poi si commuove di fronte alla situazione dell'anziana signora e decide di aiutarla. Accetta quindi di rubare un pannolino, dando vita al più ridicolo furto mai avvenuto a Broadway. Quando fa ritorno alla sede del giornale trova però la donna ostaggio di una gang di motociclisti ed è costretto ad arrendersi. In seguito scopre che si tratta dell'ennesima montatura ai suoi danni. Il capo della banda è infatti Benson, il figlio della giornalista.
Ne "La gentilezza di Jigen", la storia ruota attorno all'infallibile pistolero. Jigen si trova nello Stato di Janica per rubare il quadro "La Venere nuda", sottratto da Hitler durante la Seconda guerra mondiale e ora nelle mani del capo del Paese. Giunto nella sala in cui è custodito il dipinto, incredibilmente lo vede galleggiare nell'aria. Tornato in albergo per riflettere sul mistero, si imbatte in Sandra, una ragazza che per sfuggire alla polizia irrompe nella sua stanza da una finestra. Il giorno dopo incontra ancora la fanciulla nei pressi del palazzo in cui si trova l’opera d'arte, e la salva dalle forze dell'ordine. Grata per l'aiuto, Sandra gli racconta la sua storia. È la figlia del precedente Capo di Stato, ora defunto, che come regalo per il suo matrimonio le aveva promesso il quadro. Sandra desidera riappropriarsene e chiede l'aiuto di Jigen, sotto la cui maschera impassibile è celato un cuore d'oro.
Nell'episodio "Il capolavoro di Dalì", un quadro del celebre pittore viene rubato, e l'ispettore Magree incolpa Lupin. Il ladro, una volta tanto innocente, si traveste da ispettore Magree e si reca nella strana abitazione di Dalì per capire chi è il vero artefice del furto. Quello che Lupin non sa è che l'eccentrico artista desidera trasformarlo in una scultura. Per cui, una volta riuscito a narcotizzarlo, lo inserisce in un forno per farlo diventare duro come una pietra e trasformarlo in una banderuola da posizionare sul tetto della propria casa. Ma Lupin, grazie a un pallone anticalore, riesce a sopravvivere, e una volta collocato sul tetto prepara il contrattacco.
Infine, ne "Il segreto della spada di Goemon", un malvivente compie dei furti spacciandosi per il samurai. Lupin e soci riflettono sul da farsi quando ricevono una lettera nella quale Goemon li invita a presentarsi davanti a una banca. La medesima missiva viene consegnata anche all'ispettore Zenigata, il quale riceve una telefonata secondo la quale presto la katana di Goemon perderà i suoi poteri. Giunti sul luogo dell'appuntamento, Goemon viene catturato dalla polizia e scopre che dietro tutta questa macchinazione si cela un antico rivale della sua famiglia, intenzionato a impossessarsi della spada. Ma dalla parte del samurai ci sono Lupin e i suoi amici. ..
Il doppiatore
La voce di Goemon nell'edizione italiana della seconda serie televisiva è quella di Massimo Rossi. Nato il3 dicembre 1955, comincia a frequentare le sale di doppiaggio ancora giovanissimo. Tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, quando i cartoni animati giapponesi guadagnano ampi spazi nei palinsesti italiani, Rossi doppia diversi personaggi, tra cui David in Remi, Andrè in Lady Oscar, Terence in Candy Candy, Jean in Belle e Sebastien, Shia in Gundam. È molto attivo anche nell'ambito dei live action, dove doppia molti famosi attori americani: Sean Penn, Charlie Sheen, Kiefer SuIherIand, Antonio Banderas, ecc. La sua passione per questo lavoro si estende a buona parte della famiglia, tanto che seguono le sue impronte la sorella Emanuela e il fratello Riccardo, i cugini Laura e Fabio Boccanera, la figlia Valentina. Mentre la moglie, Sabina Montanarella, è assistente al doppiaggio.
Colpi di genio
I migliori furti di Lupin III
Non è solo Lupin III a escogitare geniali piani per compiere incredibili furti. Anche i suoi soci, quando necessario, si dimostrano abili nell'ideazione e realizzazione di rapine. Nell'episodio "La gentilezza di Jigen" tocca al burbero pistolero dimostrare le proprie doti. Deve sottrarre da un museo il quadro "La Venere nuda". La tela sembra sospesa in aria, in realtà è retta da un complesso reticolo di fili trasparenti che la fissano alla stanza e danno l'impressione che galleggi nel vuoto. Inoltre, uno di quei fili è collegato a un congegno esplosivo. Innanzitutto Jigen si introduce nell'edificio. Da un palazzo limitrofo scaglia un arpione cui è legata una corda, grazie alla quale può passare sopra muri di cinta e sistemi di sicurezza. Una volta raggiunto il dipinto, con una bomboletta di vernice spray colora i fili trasparenti. Ora deve procedere a tagliarli uno alla volta, stando attendo a non recidere quello collegato all'esplosivo e a non far cadere il quadro. L'operazione si dimostra però troppo complessa per due sole mani. Fortunatamente arrivano i rinforzi: nella sala giungono Lupin e Goemon. È proprio quest'ultimo a tagliare con la propria spada, e con precisione chirurgica, solo i fili giusti, mentre Jigen sorregge il quadro. Preso il bottino, il trio se la fila velocemente. Il dipinto verrà consegnato a Sandra, ragazza che ha commosso Jigen con la sua triste storia. Una rapina a fin di bene, insomma.
La Venere Nuda
Il quadro rubato da Jigen è intitolato "La Venere Nuda" è un opera d’invenzione, anche se richiama celebri tele realmente esistenti. Di bellissime Veneri prive di abiti la storia dell’arte è infatti ricca. La più famosa è quella immortalata da Sandro Botticelli nel dipinto Nascita di Venere (1483-
Parola di Lupin
"È logico che sia nuda, è la "Venere nuda". Se fosse vestita sarebbe un falso."
"Arrivederci Zazà."
"Sono preoccupato per Jigen, curioso com’è, è sicuramente andato in giro a vedere cosa succede."
Il mondo di Lupin
Come ben sanno i suoi fan, la musica riveste un ruolo di grande importanza negli anime di Lupin 11I, le cui colonne sonore sono apprezzatissime anche al di fuori del mondo dell'animazione. Inoltre, compositori e musicisti si dilettano nel creare pezzi ispirati alla sue avventure, raccolti in vendutissimi CD. Tra i compositori che hanno maggiormente contribuito all'affresco musicale di Lupin vi è Yuji Ohno, che si dedica al personaggio sin dal 1977. È stato infatti tra gli autori della colonna sonora della seconda e della terza serie animata, oltre che di svariati film. Non solo, Ohno collabora anche con altri musicisti, dando vita a complessi che si concentrano proprio sulle atmosfere "alla Lupin III". Tra questi vi è la band chiamata "Yuji Oh no & Lupintic Five", composta, oltre che dal veterano compositore (che si occupa anche di piano e sintetizzatore), da Yoshihito Eto (batteria), Masayuki Tawarayama (basso), Keiji Matsushima (tromba), Hisatsugu Suzuki (sassofono) e Satoshi Izumi (chitarra). Questi sei artisti, di chiara ispirazione jazz, realizzano CD musicali in cui sono raccolti i loro lavori, sigle riarrangiate di Lupin e reinterpretazioni di pezzi di musicisti di fama internazionale, come Stevie Wonder. Tra i loro ultimi lavori spicca il CD "Lupin the Third Jazz -
Lavatevi i denti
Talvolta anche Lupin lancia messaggi socialmente utili. Alla fine dell’episodio "La strategia della palla mortale", il simpatico ladro raccomanda a tutti gli spettatori di lavarsi i denti dopo ogni pasto, vera pubblicità progresso
Una spada, due nomi
Nell’episodio "Il segreto della spada di Goemon", la famosa katana del samurai viene chiamata Ginteken, invece di Zantetsuken, suo vero nome utilizzato in tutti gli altri anime. Una delle piccole differenze in cui si incappa da una serie all’altra.
Un orologio sofisticato
A quanto pare Jigen non è bravo solo nell’uso della pistola. Nell’episodio "La gentilezza di Jigen", fa sfoggio di uno straordinario orologio da polso in grado di lanciare dardi e di scattare fotografie.
Il personaggio
Artista eccentrico e un po’ megalomane, il Dalì incontrato da Lupin III è ricalcato sulla figura del vero Dalì, ovviamente rivisitato in chiave umoristica e grottesca. Capelli lunghi e curiosi baffetti sottilissimi, Dalì è originale e iperdinamico, veste in modo stravagante (con una cravatta a forma di foglia) e detesta tutto ciò che convenzionale. Affascinato dall’aspetto di Lupin, decide di trasformarlo in una scultura, facendolo cuocere in un forno e posizionandolo sul tetto della propria casa come una banderuola. Questo aggiungerebbe un’ulteriore dose di artistica follia alla sua già incredibile dimora. L’operazione risulta però meno semplice del previsto, e alla fine è lo stesso Dalì a fare la fine della banderuola.